I Dialoghi dell'infanzia
Giovedì 25 gennaio alle 17,30, nello spazio Junior della Biblioteca Civica a Parma, la presentazione de “I dialoghi dell’infanzia”, di Beatrice Baruffini, uscito lo scorso dicembre e già alla sua prima ristampa. “I dialoghi dell’infanzia” raccoglie il lungo percorso di ricerca di Beatrice Baruffini, che usa il teatro per creare uno spazio in cui esplorare il punto di vista dei bambini e registrarne la lingua parlata. Così, mentre li ascoltiamo che si rivolgono a Dio, alla Natura, alla Morte, o che dicono la loro sui nonni e sulla scuola, o che descrivono i luoghi quotidiani con umorismo travolgente, va in scena la verità dell’esperienza e questo libro, fatto con i bambini e di bambini, finisce per parlare davvero a tutti, e di tutti.
“Mi sono avvicinata all’infanzia con fare cauto, in silenzio, con grande rispetto.” Spiega l’autrice, Beatrice Baruffini. “Poi sono rimasta lì, perché in quel luogo, in quel modo di essere, con quegli occhi, mi sono sentita bene. Mi sono trovata. Un teatro che dialoga con l’infanzia, non arriva solo a chi è bambino in quel preciso istante, ma tocca tutti: ognuno di noi ha dentro di sé le tracce della propria origine. Per l’adulto questo teatro ha il compito di dissotterrare tali tracce, recuperarle, ricordargliele. Per farlo bisogna essere fedeli all’infanzia, non tradirla, non giudicarla, non presupporre di averla compresa. L’infanzia è, e deve essere, nostra complice nella creazione del mondo, nella ricerca del sapere, insieme ci facciamo testimoni del presente. Di questo abbiamo bisogno: di un teatro che consideri il pubblico suo complice per poter agire.”
Il libro è stato accolto con grande curiosità e favore a livello nazionale, soprattutto (ma non solo) tra gli operatori nel settore dell’infanzia ed è accompagnato da una preziosa quanto lusinghiera prefazione di Giovanna Zoboli (scrittrice ed editrice di Topipittori), che dice: “I dialoghi dell’infanzia è il più bel libro che ho letto quest’anno. Una delle ragioni per cui questo libro è riuscito, bellissimo e la sua autenticità credibile, è che la sua autrice ha dedicato anni a studiare e sperimentare il modo in cui fosse possibile rendere neutra, benché indubbiamente (e dichiaratamente) attiva, la propria presenza allo scopo di trovare e realizzare lo spazio adeguato e necessario alle parole dei bambini. I Dialoghi dell’infanzia parlano di una lingua che merita attenzione, silenzio e studio. Non è da tutti, realizzare un libro del genere. Anzi, è di pochissimi. Questo libro nasce da una quantità di lavoro enorme, prolungato e paziente. Nasce da rigore e onestà professionale, e da una disinteressata volontà di studio e di attenzione verso il proprio oggetto, cioè l’infanzia, per farlo diventare soggetto, e non a parole.”